Il passato di eros: la sfida per gli Antichi

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Pur avendo una natura universale, in quanto manifestazione dell’essenza stessa dell’uomo, eros – ovvero l’“amore” assunto nella sua componente sensuale e passionale –, fu descritto in modi assai diversi dalle culture che ne fecero esperienza, e fu valutato in modo difforme da una società all’altra e da un’epoca all’altra. Nell’antichità, in particolare, eros costituì uno dei principali temi di riflessione da parte della letteratura e della filosofia antica, che lo descrissero codificando alcuni topoi destinati a permanere nei secoli successivi. Platone fu il filosofo che dedicò maggior spazio all’indagine su eros, attribuendo ad esso una serie di caratteristiche che la tradizione successiva confermò o rielaborò. In questa sede sarà esposta, dapprima, la dottrina erotica di Platone e, in seguito, quella di Plotino, per mostrare come in quest’ultimo la nozione di eros sia stata ricodificata partendo proprio dalle intuizioni del filosofo di Atene e per giungere a formulare alcune considerazioni a proposito delle affinità e delle differenze esistenti fra i due autori e i due contesti.

Eros—that is, ‘love’ understood in its sensual and passionate components—can be regarded as a manifestation of the essence of humanity and, therefore, as universal in nature. However, it has been described in many different ways by cultures throughout history, and viewed in different perspectives in every society and era. In antiquity, eros constituted one of the main topics of reflection in both literature and philosophy. Ancient philosophic schools described it by codifying certain topoi which took on and remained stable for centuries. Among the philosophers, Plato devoted the most attention to Eros, attributing to it many elements later confirmed or re-interpreted throughout the centuries. This paper firstly recounts the erotic doctrine in Plato and, then, in Plotinus, in order to show how in Plotinus the notion of Eros was re-coded, moving from Plato’s intuitions, and thereby formulating some considerations about the affinities and differences between the two authors and contexts.

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