Sentimenti, emozioni, passioni: tre modelli per una fenomenologia dell’emozionale

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Sulla base del metodo fenomenologico di Husserl, Scheler e Stein, obiettivo di questo lavoro
è valutare la possibilità di una descrizione della sfera emozionale e, eventualmente, di creare
le condizioni per una fondazione scientifica di un’etica su quella basata. Nell’atto intenzionale,
la “coscienza emotiva” di Husserl rileva un apriori (eidetico) del valere. La fondazione
trascendentale come nella gnoseologia, consente riscontrare in tale apriori una validità anche
per l’etica, ponendo tra parentesi l’individuale-empirico. Dalla stessa prospettiva eidetica,
Scheler conferisce all’intuire emozionale la capacità afferrare ciò che vale eternamente, mediante
l’atto del preferire che “sta alle spalle della ragione”. La proposta di Stein evidenzia infine che
nel, “rendersi conto” del vissuto emozionale altrui, ciascun essere umano entra in relazione con
un doppio sentire (originario e non-orginario), ove si presenta un sentire condiviso, punto di
partenza per la costituzione di uno spirito etico comunitario.

Applying phenomenology as in Husserl, Scheler and Stein, this paper aims to assess the
possibility of describing the emotional sphere and, in so doing, contributing to breaking
scientific ground for ethics in this field. In Husserl’s ‘emotional consciousness’, there is a universal (eidetic) apriori each time a will is manifested via an intentional act. In ethics as well as in the philosophy of knowledge this allows to take into account principles of value without having to necessarily include the individual and empiric. Scheler draws from the same eidetic perspective the idea based on which emotional intuition has the ability to capture that which has eternal value, through the act of preferring, which is ‘behind the back of reason’. Stein’s contribution is, lastly, to highlight that in ‘noticing’ that Others have emotional lives, every human being can establish a relation with a double feeling (original and non-original) in which a shared feeling can be introduced, as a starting point for the construction of a common ethical esprit.

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