Riduzionismo e non intelligenza artificiale
Nell’applicazione del modello riduzionista all’interazione dell’uomo con le macchine – condizione peraltro essenziale per la loro progettazione, il loro sviluppo e il loro utilizzo – l’autore individua la genesi dell’interpretazione dell’uomo quale macchina informazionale. Il saggio prosegue dando uno sguardo d’insieme alle posizioni riduzioniste e anti-riduzioniste presenti nell’ambito dell’intelligenza artificiale, presentando in dettaglio l’argomento di Searle contro l’interpretazione forte dell’intelligenza artificiale (punto di riferimento non eludibile della riflessione filosofica sul tema). A partire da tali considerazioni, nel proseguo del saggio viene dimostrato come il paradigma riduzionista trovi spazio nella ricerca contemporanea sull’intelligenza artificiale, attraverso lo stretto legame che intercorre tra i recenti sviluppi della robotica e della bionica e le importanti acquisizioni della neurofisiologia.