Educazione e natura umana. Snodi di applicazione di un’idea

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La nozione di “natura umana” riveste un ruolo rilevante nel pensiero filosofico-antropologico
sia dal punto di vista teorico che dal quello delle sue implicazioni sul piano pratico. Nel contesto
di un dibattito sulla filosofia dell’educazione il saggio riprende in particolare una tra le accezioni caratterizzanti della nozione, ovvero quella legata al significato proiettivo della forma verbale “natura esse”. Da questo punto di vista l’idea stessa di “natura” risulta includere quella di un orizzonte di sviluppo e di un movimento “da-/a-”. Proprio questa accezione appare utile in prospettiva educativa, perché consente di evidenziare come alla base di ogni proposta riconducibile alla dimensione della “cura” vi sia una visione – spesso implicita – dell’umano, di ciò che costituisca per la persona un bene o un male e dunque un meglio a cui rivolgersi e un peggio da cui guardarsi.

From a theoretical perspective, the notion of “human nature” is one of the most relevant in philosophical and anthropological reflection. From a practical point of view it is a concept full of implications, also in the context of the debate over education. The essay particularly takes into account one of the meanings that characterize the notion, that is to say, the projective significance of the verbal form “natura esse”. From this point of view, the idea of ”nature” refers to a prospective development and seems to imply a movement “from-/to-”. In this sense the notion appears useful from an educational perspective and, more broadly, in all the dimensions of “taking care”. It enables us to point out that at the basis of any proposal of “care” there is a vision – often implicit – of humanity, which includes ideas about what constitutes “good” or “bad” for the person, and therefore what is the “better” to turn to and the “worse” to beware.

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