Fragilità e vulnerabilità dell’umano

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Il saggio muove dalla considerazione in base alla quale le nozioni di fragilità e di vulnerabilità non indicano, primariamente, una mancanza; non segnalano che il qualcosa a cui esse rimandano sia “privo di”. Al contrario tali nozioni fanno riferimento ad un positivo e ad un prezioso che, proprio in virtù del suo valore, deve essere protetto dalla possibilità di essere franto. Se poi, a partire da tali considerazioni, ci volgiamo a considerare la condizione umana, potremmo chiederci in cosa consista la sua fragilità e perché essa debba essere protetta. Per rispondere a tali domande l’autrice istruisce un dialogo con Levinas, mettendo in evidenza come la vulnerabilità non sia necessariamente – o esclusivamente – esposizione ad altro/Altri, né la fragilità sia necessariamente indice della debolezza dell’umano, ma entrambe costituiscano, in realtà, la radice della relazione.

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