Le avventure del personalismo e i tre “ordini” di Pascal

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Il concetto di persona, a partire dall’umanesimo pagano ed evolvendo nell’umanesimo cristiano (erede, a sua volta, dell’umanesimo ebraico), definisce una traiettoria del pensiero che travalica le epoche. I Greci hanno “legato” l’umano al logos, come a un che di “divino”, i medievali hanno riportato il logos umano allo statuto della creaturalità, i moderni hanno innalzato il logos immanente umano sino a farne l’assoluto creatore di mondi. L’ordine pascaliano della carità viene letto come un ordine soprannaturale. Se all’uomo greco va assegnato l’ordine della grandezza terrena e l’ordine della grandezza intellettuale, all’uomo credente cristiano si può riservare l’ordine della carità. La definizione cristiana della persona, dunque, pur basandosi sulla definizione intesa in senso semplicemente umano, ne differisce in modo profondo.

Starting with pagan humanism and evolving into Christian humanism (related also to Jewish humanism), the notion of human being defines a course of thought that transcends ages. The Greeks “bonded” the human to the logos, as to something “divine”; in the Middle Ages human logos was brought back to a condition of being a creature; Modern philosophers raised immanent logos to the absolute creator of the worlds. The Pascalian order of charity is considered as a supernatural order: the order of earthly greatness and the order of intellectual greatness is bestowed to the Greek man, the order of charity can be allotted to the Christian man. Although Christian definition of human being is based on the concept of human being considered in simply human sense, it profoundly differs from it.

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